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Approfondimento Ginecologia - Ostetricia e Ginecologia Ospedale di Piove di Sacco

Il ricovero programmato viene stabilito dopo la visita ginecologica e/o su indicazione del medico curante in previsione di un intervento chirurgico.  
Il ricovero in Day-Surgery avviene per piccoli interventi che vengono effettuati in sedazione generale o in anestesia locale; la dimissione generalmente è prevista entro il giorno stesso.
Il servizio di Osservazione Breve Intensiva (OBI), consensete alle pazienti di fermarsi in ospedale in caso di necessità, per atti di tipo diagnostico/terapeutico di un certo impegno per qualche ora, fino al completo ristabilimento del benessere.
Le prestazioni vengono erogate nel rispetto dei valori e delle credenze religiose.
 
Il perfezionamento della tecnica endoscopica, l’impiego della videoendoscopia e la realizzazione di uno strumentario altamente perfezionato, hanno imposto la laparoscopia come tecnica di diagnosi e contemporaneamente come tecnica di prima scelta nel trattamento di determinate patologie ginecologiche benigne e maligne.
I vantaggi degli interventi eseguiti in laparoscopia sono: l'unificazione del tempo diagnostico con quello terapeutico, la riduzione delle complicanze post-operatorie, disagi minimi per la paziente, ospedalizzazione più breve. Va ricordato, inoltre, che la chirurgia laparoscopica tratta gli organi pelvici nel loro ambiente protetto. L'umidità, l'assenza di contaminazione e il trattamento atraumatico dei tessuti, sono fattori che vengono rispettati. Gli interventi vengono effettuati con minor sanguinamento rispetto al trattamento laparotomico. La laparoscopia viene eseguita mediante il laparoscopio: uno strumento chirurgico simile a un telescopio, che viene inserito attraverso una piccola incisione periombelicale. L'addome viene disteso con anidride carbonica.
Lo strumento permette al chirurgo di visualizzare gli organi addominali e di utilizzare altri strumenti sotto visione diretta. Altre piccole incisioni (due o tre) possono essere praticate in zona sovrapubica per utilizzare forbici, pinze, coagulatori. Le indicazioni alla laparoscopia in ginecologia sono: il trattamento della patologia benigna (cisti ovariche, fibromi, isterectomia, endometriosi, sterilità etc). Sempre per via laparoscopica vengono affrontate tutte quelle patologie benigne urgenti quali la torsione di un annesso, il trattamento della gravidanza extrauterina e di altre patologie tubariche.
 
In questo reparto viene trattata anche tutta la patologia tumorale maligna per via laparoscopica, rendendo così gli interventi radicali meno invasivi per la paziente e rendendo così la convalescenza molto più rapida.
Altro settore di eccellenza è quello della uroginecologia, in questo ambito sono trattate tutte le patologie del pavimento pelvico con approccio chirurgico sia laparoscopica, sia per via vaginale, applicando le tecniche più moderne, anche grazie all’utilizzo di materiale protesico sintetico.
L’isteroscopia diagnostica consiste in un’esplorazione videoguidata della cavità uterina, della durata di pochi minuti, eseguita tramite uno strumento rigido, l’isteroscopio diagnostico, del diametro di circa 3 mm, composto da un’ottica inserita all’interno di una camicia in cui si fa defluire il mezzo di distensione della cavità uterina rappresentato da soluzione fisiologica. Attualmente, secondo la letteratura scientifica nazionale, l’isteroscopia diagnostica rappresenta la metodica di elezione (gold standard) per quanto riguarda lo studio della cavità uterina e del sanguinamento uterino anomalo; essa è eseguita in regime ambulatoriale in virtù della sua buona tollerabilità da parte della paziente, risultando scarsamente o per nulla dolorosa; una piccola percentuale di pazienti (4%) viene dirottata successivamente in anestesia generale per problematiche insorte durante l’esecuzione dell’esame ambulatoriale, quali le stenosi serrate del canale cervicale. In una piccolissima percentuale (≤ 3%) si può verificare senso di svenimento accompagnato da sudorazione e bradicardia per stimolazione vagale. Il quadro isteroscopico potrebbe richiedere una biopsia endometriale per una valutazione istologica della mucosa endouterina, ciò si rende necessario circa nel 30% delle pazienti. L’isteroscopia diagnostica ambulatoriale non comporta preparazione da parte della paziente, alla quale è solo consigliato, dopo l’espletamento dell’esame, l’uso di un assorbente per contenere l’eventuale fuoriuscita del liquido usato per l’esame.
Le indicazioni sono: sanguinamento uterino anomalo, alterazioni endometriali, sospetto di neoformazioni e/o malformazioni endouterine, sterilità, ecc.
L’esame è eseguito secondo un approccio vaginoscopico che permette la visualizzazione dell’orifizio uterino esterno senza dover ricorrere all’uso di speculum vaginale e di pinza da collo, annullando così fonti di discomfort per la paziente.
L’isteroscopia operativa consente il trattamento delle alterazioni che interessano la cavità uterina quali polipi, miomi, setti e metrorragie disfunzionali ribelli alle comuni terapie farmacologiche. Gli interventi isteroscopici vengono eseguiti in regime di day-surgery in quanto richiedono l’uso di anestesia; la durata media dell’intervento è di circa 10 min.; la tecnica prevede l’uso di un isteroscopio operativo, il resettoscopio, del diametro di circa 10mm formato da un’ottica, da due camicie per il passaggio del liquido di distensione della cavità e da anse da taglio attivate da corrente mono o bipolare. Le complicanze, molto rare, sono rappresentate dalla perforazione uterina e dalla sindrome da intravasazione del liquido usato, che si manifesta con i sintomi da sovraccarico emodinamico quali edemi diffusi fino ad arrivare al coma.
Visite e ricovero urgente si effettuano su richiesta del medico di base, ginecologo, Pronto Soccorso. La paziente può accedere anche senza alcuna richiesta; il medico di guardia valuterà l’opportunità o meno di ricovero.
Ultimo aggiornamento: 19/04/2023
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